Il dominio straniero e Il Risorgimento

Gallarate antica


26 nov 2015
Gallarate, già teatro di cruente lotte fra Visconti e Torriani (se ne parla nel popolare romanzo storico “Marco Visconti” di Tommaso Grassi) perde la sua autonomia col dominio francese e spagnolo (sec. XVI-XVIII) ed è feudo di celebri famiglie italiane (Bentivoglio, Caracciolo, Pallavicino, Altemps, Visconti, Castelbarco), non abdica però al ruolo primario nell’economia dell’Alto Milanese, tanto che nel 1786 Giuseppe II designa Gallarate a capoluogo di vasta Provincia austriaca.
Con l’avvento di Napoleone, primeggia tra noi una borghesia illuminata che sa coniugare le nuove idee di Libertà con una prodigiosa rivoluzione industriale, di cui sono protagonisti i Ponti i Borghi e i Cantoni. Capoluogo del 23° Distretto del Dipartimento dell’Olona, Gallarate partecipa col Podestà Ottavio Rosnati ai Comizi di Lione del 1802.
Dopo la restaurazione, sancita dal Congresso di Vienna, notevoli furono i fermenti di libertà in Gallarate, animati da patrioti come Luigi Borghi e Filippo Guenzati (incarcerato allo Spielberg).
Giuseppe e Pompeo Castelli, titolari di quella “farmacia del rinascimento”, ora Dahò, ritrovo degli spiriti liberi, dove vuole la tradizione che Gerolamo Rovetta abbia ambientato il suo “Romanticismo”.